✙ Martiri grandiosi … che cosa è quello che vede il mondo in voi? … O eroi, che cosa è quello che si sente dire di voi? … Che cos’è questa fede di cui parlano piccoli e grandi, vicini a voi e lontani? … È una scena meravigliosa … Tutti si chiedono: come può un agnellino, caduto nelle grinfie di un lupo, comportarsi da leone? … È davvero una scena mirabile … Come mai quel lupo razionale si copre la faccia davanti all’agnello razionale? … Perché è così debole davanti a voi? … Cari agnelli, ieri il lupo vi ha filmato mentre vi sgozzava credendo che, con quelle immagini, potesse intimorire e far paura agli altri agnelli … Oggi, invece, si pente amaramente per quello che ha filmato e registrato … È una registrazione e un video, girato dalla mano del lupo, con cui oggi viene annunciata al mondo intero la dolcezza della vita vissuta insieme a Cristo … È una scena nella quale si vedono agnellini razionali condotti al macello, i quali non hanno aperto bocca (Is 53: 7) … Erano agnelli razionali che camminavano sulle orme di Cristo, mostrando con la loro debolezza ciò che è più grande della forza (cf. 1Cor 1: 25) … Cari agnelli martiri, da dove avete preso quel coraggio? … Quando eravate nelle grinfie del lupo, forse che vi siete ricordati dei racconti della Chiesa, vostra madre, che avete imparato sin dall’infanzia sulla storia dei vostri padri martiri? … Vi siete forse ricordati delle recite che avete visto sui martiri, campioni della fede, e così che vi siete riempiti di forza? … Chissà, forse da bambini avete voi stessi partecipato a una recita su quello che successe ai vostri padri martiri nei tempi antichi … Eppure, stavolta voi non avete girato un film per dimostrarlo al mondo o registrarlo per la storia, non siete stati degli attori … Sono il mondo e la storia ad aver filmato e registrato la potenza della vostra fede, la grandezza della vostra speranza, la perfezione del vostro amore per Dio (1Cor 13: 13) ... Non avete recitato in un film di orrore che spaventa la gente o indebolisce il suo cuore … Voi siete stati ambasciatori della patria celeste: i vostri piedi erano sulla terra e i vostri cuori erano liberi nel cielo dei cieli … I lupi razionali che vi hanno rapiti e sgozzati non conoscevano la verità della vostra radice … né la storia dei vostri padri antenati … Non conoscevano la bellezza e la saldezza della vostra fede … né ciò che è inciso nei vostri cuori fin dall’infanzia … Non sapevano che lo Spirito che vi alimentava nel profondo vi ha insegnato che la sofferenza del tempo presente non è paragonabile alla gloria futura che dovrà essere rivelata in voi (Rm 8: 18) … Non sapevano neanche che lo spirito mite e pacifico è prezioso davanti a Dio (1Pt 3: 4). Non sapevano e non credevano che quelle tremende sofferenze, che vi infliggevano e le tecniche più moderne di tortura, che usavano contro di voi, non erano altro per voi che un ponte dorato che vi avrebbe portato alla vita eterna … Voi siete l’orgoglio della Chiesa, vostra madre, la madre dei martiri … Voi siete martiri figli dei martiri … Voi siete il nostro vanto … O santo martire, ieri eri come il martire Santo Stefano che fu lapidato non per aver commesso un male, ma perché era seguace di Cristo che passava beneficando (At 10: 38) … Ieri coloro che ti stavano attorno erano simili a quelli che stavano attorno a Santo Stefano: quelli attendevano la sua morte per lapidazione, questi la tua morte a fil di coltello … I vostri boia e quelli che lapidavano il martire Santo Stefano non vedevano oltre le pietre e le spade … Voi, invece, vedevate il cielo aperto davanti a voi e per voi, e Cristo seduto sul trono della sua gloria (At 7: 56), che già asciugava ogni lacrima dai vostri occhi (Ap 21: 4) … La vostra morte, il modo in cui vi hanno uccisi e la separazione da voi ci addolorano il cuore … Tuttavia, sapere come il cielo vi ha accolto spazza via ogni dolore … Ieri faticavi nel trovare un lavoro con cui portare a casa il pane e dividerlo con la tua famiglia … Oggi, tu riposi nelle braccia del tuo Creatore; il quale si prende cura Egli stesso di essa, dando da mangiare e da bere ai tuoi fratelli con le Sue mani … Ieri camminavi con addosso la tenuta dei condannati a morte … Oggi, hai vinto e cammini con Cristo indossando vesti bianche, secondo la Sua promessa verace fatta a tutti i vincitori (Ap 3: 5) … Ieri, mentre venivi portato al patibolo, vedevi intorno a te la solita terra e il suo solito cielo … Oggi, tu vivi in un nuovo cielo e in una nuova terra (Ap 21: 1) … Dio che scruta le profondità conosceva il tuo cuore … Per questo ti ha concesso di trasformarti da un semplice operaio a un Suo testimone … Ieri chiedevi a coloro che ti stavano intorno di pregare per te per poter partire e trovare un lavoro in una terra lontana … Da oggi, invece, hai un lavoro glorioso: oggi sei un intercessore dei poveri, vivendo nel seno del Padre Onnipotente che si prende cura di coloro che si rifugiano in lui (Sal 2: 12) … Ieri mi dicevi: “Padre, ricordati di me, che sono tuo figlio” … Oggi sono io a dirti: “O santo martire, ricordati di me nelle tue preghiere” … Ieri ci chiedevi di pregare per te … Oggi siamo tutti noi a chiederti e supplicarti di ricordarti di noi davanti a Colui che è assiso sul trono (Ap 21: 5).
Meditazione di S.E. Anba Kirolos postato sulla rivista del Patriarcato copto ortodosso “al-Keraza”