Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, un solo Dio. Amen.
Dio è amore, e per il suo grande amore Egli ci ha creati e posti nel Paradiso. Non ci ha resi bisognosi di nulla. Tutte le creature create, furono sottomesse al uomo; Egli per il suo grande amore ci ha sostenuti nel Paradiso con il comandamento dell’obbedienza. Dio con il suo grande cuore vuole soltanto la felicità dell'uomo. Prima della caduta, il legame di amicizia tra Dio e l'uomo era fortissimo e grandissimo. Nessuno può immaginare, descrivere o esprimere questa grande e bellissima relazione tra Dio, il Creatore, e l'uomo, sua creatura. Non soltanto l’uomo si trovava nel Paradiso, ma anche il Paradiso era dentro il suo cuore. Egli godeva della voce di Dio, che era molto vicina al suo orecchio. Anche se l'uomo non aveva la capacità di vedere Dio, egli riusciva a godere della sua presenza, la quale lo cercava sempre. L'unica immagine che possiamo avere sulla posizione di Adamo, è che egli viveva e stava nel palmo della mano di Dio, come un re con intorno tutte le creature a circondarlo e obbedirgli, perché essi sapevano bene quanto fosse speciale il suo buon rapporto con Dio. Il cielo e la terra, il mare, i fiumi, tutta la natura, gli alberi, gli animali, tutti questi danno beneficienza all'uomo solo se egli è in pace con il suo Creatore. Chi conosce bene Dio, chi vede le sue opere, ammirando le sue meraviglie; colui che gusta la sua dolcezza, subito si rende conto quanto è grande il suo Dio, e quanto noi siamo in debito di fronte alle Sue innumerevoli grazie. Così come dice il profeta Davide: “Gustate e vedete quanto è buono il Signore” (Sal 34,9). Per questo coloro che conoscono Dio con tutto il loro cuore, lo glorificano, lo lodano e lo benedicono incessantemente. Purtroppo però, alla fine abbiamo trasgredito il Suo comandamento, e con la nostra completa volontà siamo scesi dal palmo della Sua mano e siamo stati scacciati dal Paradiso della gioia. Nonostante noi avessimo scelto la maniera con cui siamo stati condannati, Dio non ci ha mai abbandonati. Nel palmo della Sua mano, sul quale eravamo portati, Egli ci ha scolpiti, come disse Dio per bocca del profeta Isaia: “Ecco, ti ho scolpito sulle palme delle mie mani” (Is 49,16). In ogni momento dobbiamo sempre ricordare queste parole Divine, e non dimenticarle mai. Esse ci fanno gioire il cuore, essi ci fanno tenere conto delle nostre opere davanti a Colui che è sincero e fedele verso tutta l'umanità. Dio ha dichiarato più del suo amore verso di noi, verso il suo amato: l’uomo che ha creato, come dice nel libro dei Proverbi: “ponendo le mie delizie tra i figli dell'uomo”. Una domanda? Di che cosa ha ancora bisogno l'uomo dopo questo immenso amore: l’essere scolpiti nel palmo della mano di Dio e l’essere le sue delizie. Veramente non siamo degni di così tanto amore ed essere suoi figli. La grandezza dell’amore di Dio non è misurabile, essa è incomprensibile e impercepibile dalle nostre sole intelligenze… è veramente impossibile. In tutti questi tempi, il carattere di Dio non è mai cambiato e non cambierà mai; Dio è lo stesso ieri, oggi e sempre… è per questo che Egli non ci ha mai abbandonati fino alla fine, ma ci ha sempre parlato per mezzo dei suoi santi profeti. Il nostro allontanamento da Dio, e così il suo allontanamento da Noi, significa far morire l'anima, anche se l’uomo è in vita; vuol dire che c'è distruzione, che la terra non dà più il suo frutto, vuol dire che non c'è la benedizione, ma la maledizione, vuol dire che al posto della giustizia c'è ingiustizia, al posto dell’amore c'è odio, ci sono omicidi, furti, malvagità, c'è trasgressione, il sole non dà più il suo calore e la luna non dà più la sua luce. Dio vide dal cielo e trovò che “Tutti hanno traviato, sono tutti corrotti; più nessuno fa il bene, neppure uno.” (Sal 14,3). Il popolo si è pervertito: “Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicata!”(Es 32,8). “Quindi, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato.” (Rm 5,12). Per questo Dio ci ha parlato attraverso i suoi profeti… Gli scopi di tali messaggi erano: il ritorno del popolo a Dio, la riconciliazione con Dio e l’allontanarsi dal male per avvicinarsi a Dio. Dio manda numerosi messaggi all'uomo per far sì che si penta e si converta. In ogni messaggio Dio dice per bocca del profeta Isaia: “Ho teso la mano ogni giorno a un popolo ribelle; essi andavano per una strada non buona, seguendo i loro capricci” (Is 65,2). Tutti i santi profeti, ed i messaggi che sono stati inviati da Dio, ci hanno manifestato ancora una volta l'amore e la misericordia di Dio verso la sua creatura. Dio ha provveduto alla riconciliazione con l'umanità… Egli ha stabilito e compiuto il piano di salvezza, come dice San Paolo: “Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi, molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo. Questo Figlio, che è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza e sostiene tutto con la potenza della sua parola, dopo aver compiuto la purificazione dei peccati si è assiso alla destra della maestà nell'alto dei cieli, ed è diventato tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato” (Eb 1,1-4). Per la nostra salvezza Dio non ha mandato un Arcangelo, né un Angelo, nè un capo dei padri, né un profeta, ma nel tempo opportuno, Egli si è manifestato a noi, che eravamo seduti nelle tenebre e all’ombra della morte. Così la riconciliazione tra Dio e l'umanità ė iniziata con l'incarnazione di Dio il Verbo, il nostro Signore Gesù Cristo, ed essa si è compiuta con la sua morte sulla croce. Con l'incarnazione del Signore Gesù: “Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce” (Is 9,1). Le prime opere di Gesù Cristo furono quelle di illuminare i pensieri della gente, questo era un inizio per convertire l’anima, rinnovarla e ricostruirla. Il nostro Signore è l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Colui che veramente ci ha riconciliato con il Padre celeste. Il sangue di tutti i numerosi sacrifici, nei diversi modi e in tutte le generazioni, non sono bastati a compiere la riconciliazione e la salvezza dell’uomo. Ma solamente il sangue del giusto Cristo, l'agnello di Dio, così come ci dice il libro degli Atti: “In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati” (At 4,12). Con la salvezza e la riconciliazione abbiamo ricevuto la Grazia dello Spirito Santo, i suoi frutti, la figliolanza di Dio, la potenza dell’Altissimo, la benedizione celeste… Abbiamo ricevuto così la fiducia nel Signore Gesù, che di fronte ad ogni persecuzione ci permette di dire con San Paolo: “Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?” (Rm 8,35). E ancora: “perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore.” (Rm 14,8).
Al Signore la Gloria e l’onore ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.