DIOCESI CRISTIANA COPTA ORTODOSSA DI MILANO
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La Conversione e la Confessione


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SULLA CONVERSIONE
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Perché il peccato è un male così grande?
Colui che pecca ferisce l’onore di Dio e il Suo amore, la propria dignità di uomo chiamato a essere figlio di Dio, e la salute spirituale della Chiesa di cui ogni cristiano deve essere una pietra viva.

► Perché si dice della conversione che è un secondo battesimo e che ha un grande effetto e un esito vigoroso?
Sant’Atanasio dice: “Come il battezzato dal sacerdote si illumina con la grazia dello Spirito Santo, così anche chi confessa i propri peccati al sacerdote ottiene la remissione dei peccati con la grazia di Cristo”.

► Perché non posso pentirmi alla fine della mia vita, tanto Dio è misericordioso e mi perdonerà?
Per salvarsi, l’uomo deve pentirsi prima della fine della sua vita terrena, perché nessuno tra i morti ricorda il Signore né negli inferi canta le sue lodi (Sal 6: 6).
Quindi tu devi pentirti adesso, perché la tua vita potrebbe finire nell’istante prossimo.
In verità, chi ama il Signore, come ci raccomanda la Bibbia, appena si accorge di aver peccato, si pente amaramente di aver rattristato lo Spirito di Dio (Ef 4: 30). Ed è questo che il Signore vuole, quando dice: “Figlio mio, dammi il tuo cuore” (Pr 23: 26).

► Perché il Signore Cristo, nel Giovedì Santo, ha conferito la Comunione soltanto ai suoi discepoli?
Questo ci fa capire che chi riceve la Comunione deve essere discepolo del Signore, disciplinato dal padre confessore;
il quale lo ammaestra, gli insegna la provvidenza spirituale e le virtù cristiane, ascolta le sue confessioni e gli suggerisce i modi in cui poter vivere nella vita di conversione.

► Come posso ricominciare con Dio ed avere o migliorare il mio rapporto con Lui?
Cristo Signore ha detto: “Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto” (Mt 7: 7). Quindi noi dobbiamo aggrapparci a questa sua promessa, e con umiltà e sincerità chiedergli di darci un cuore nuovo, mettere dentro di noi uno spirito nuovo, togliere da noi il cuore di pietra e darci un cuore di carne, porre il suo Spirito dentro di noi e farci vivere secondo le sue leggi e farci osservare e mettere in pratica le sue norme (Ez 36: 26, 27).
In questo modo possiamo sentire e godere la gioia della presenza di Dio nella nostra vita e possiamo coltivare e approfondire il nostro rapporto d’amore con Lui.

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SULLA CONFESSIONE
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Perché confessarsi? E perché ci si deve confessare davanti al Signore e al sacerdote? Non basta che la confessione sia soltanto al Signore?
Gesù Cristo nostro Signore e nostro Salvatore parla del Sacramento della Confessione in modo generico quando rivolto agli Apostoli dice: “Tutto ciò che avrete legato sulla terra sarà legato anche nei cieli, e tutto ciò che avrete sciolto sulla terra sarà sciolto anche nei cieli” (Mt 18: 18). E ne parla in modo più specifico quando dopo la Risurrezione appare agli Apostoli nel cenacolo, e dopo avere alitato su di essi dice: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi li riterrete saranno ritenuti” (Gv 20: 20 - 23).
Se dunque gli Apostoli e i loro successori hanno il potere di rimettere o di non rimettere i peccati, devono evidentemente sapere di quali peccati si trattano. Quindi è indispensabile la confessione dei peccati.
Il sacerdote confessore è infatti come un giudice che pronuncia la formula dell’assoluzione, ma certamente per assolvere deve sapere da che cosa assolve.
E la Bibbia ci racconta che, nei primi tempi della Chiesa, “molti di quelli che avevano abbracciato la fede venivano a confessare e a dichiarare le cose che avevano fatto” (At 19: 17).
Il Sacramento della Confessione ha anche origine nell’Antico Testamento. Per esempio, osserviamo che il re Davide confessò il suo peccato davanti al profeta Natan, e Natan gliene diede l’assoluzione dicendogli: «Il Signore ha rimosso il tuo peccato: tu non morirai» (2Sam 12: 13).
E nei giorni di Giosuè, dopo la presa di Gerico, Acan, figlio di Carmi, si impadronì di quanto era votato allo sterminio; allora la collera del Signore si accese contro gli Israeliti e disse a Giosuè: “… Non sarò più con voi, se non eliminerete da voi chi è incorso nello sterminio”. Giosuè si alzò di buon mattino e fece accostare Israele secondo le sue tribù. Disse allora ad Acan: “Figlio mio, da’ gloria al Signore, Dio di Israele, e rendigli omaggio e raccontami ciò che hai fatto, non me lo nascondere”. Rispose Acan a Giosuè: “In verità, proprio io ho peccato contro il Signore, Dio di Israele, e ho fatto questo e quest’altro …”. Così Acan ha confessato davanti al Signore e alla presenza del sacerdote Giosuè (Gs 7).
Con la confessione al sacerdote, noi otteniamo l’assoluzione e il perdono dei peccati, e otteniamo i consigli spirituali per riuscire ad affrontare le battaglie contro il demonio.
In realtà, il colloquio confidenziale con il padre confessore è una cosa fondamentale che fa conoscere al prete il nome e le vicende di vita di ogni sua pecora. Questo concede ai fedeli l’opportunità della disciplina cristiana vera che permette loro di ottenere tutte le grazie spirituali che li aiutano a vivere e crescere continuamente nello spirito. Tra queste grazie c’è la partecipazione ai Santi Sacramenti.


► Perché la Chiesa ci insegna a confessarci con riverenza e timore?
Questo è il minimo che si deve fare, perché è scritto: “La santità si addice alla tua casa per la durata dei giorni, Signore” (Sal 93 : 5). E dobbiamo ricordare Simeone l’anziano di cui è stato detto: “… uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d’Israele; lo Spirito Santo che era sopra di lui … mosso dallo Spirito, si recò al tempio”; e ha meritato di vedere il Messia del Signore, di prenderlo tra le braccia e benedire Dio (Lc 2: 25 - 28).

► Perché si devono confessare tutti i peccati?
Per guarire, il malato non nasconde niente al suo medico, anche le cose più segrete, brutte o vergognose; il che fa sapere al medico cosa esattamente ha questo malato e quali sono le cause e le conseguenze della sua malattia, così che il medico possa stabilire la cura adeguata che conduca alla guarigione completa. Per di più le malattie spirituali sono più difficili da scoprire e analizzare e più pericolose di quelle corporee, perché causano la perdizione eterna dell’anima.
Perciò tu devi aiutare il tuo padre confessore a conoscere e distinguere le tue malattie spirituali per facilitare le cure, e ottenere dal Signore la remissione dei peccati. La Bibbia dice: “Chi nasconde le proprie colpe non avrà successo; chi le confessa e cessa di farle troverà indulgenza” (Pr 28: 13).


► Se qualcuno vuole essere perdonato da tutti i suoi peccati, da quando era bambino fino ad adesso, ma nella confessione non riesce a dire tutto per vergogna o perché non si ricorda se si è già confessato per quella cosa o no, come può fare?
Dapprima bisogna capire che non ci si confessa al prete, ma a Dio, in presenza del sacerdote, che cerca sempre di darti qualche consiglio utile. Anche i preti si confessano.
Al Signore non importa che si confessi lo stesso peccato una o più volte.

A lui interessa il pentimento e la voglia di vivere con lui, ed Egli che è fedele e giusto ci perdona, ci purifica da ogni colpa (1Gv 1: 9), cancella i nostri misfatti e non ricorda più i nostri peccati (Is 43: 25).
Carissimo, non guardare indietro, non fermarti al passato e protendi verso il futuro.


► Perché il profeta dice: “Effondi come acqua il tuo cuore, davanti al Signore” specificando “come acqua”?
Quando si versa l’acqua, essa non lascia traccia né odore nel recipiente; al contrario dell’olio – per esempio – che lascia un residuo nel recipiente, e dell’aceto, che lascia il suo odore.
Che la tua confessione sia un versamento totale davanti al Signore alla presenza del padre confessore, che non resti del peccato nessuna traccia né odore nel tuo cuore. E sappi che la tua confessione è al Signore e a nessun altro e che lo Spirito Santo sarà presente per ascoltare e perdonare.

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